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Moderata Fonte

Aggiornamento: 25 gen 2023

Moderata Fonte, filosofa durante il Rinascimento, riflette sulla società e sulla condizione della donna nel suo ruolo e nel suo status




VITA


Moderata Fonte, pseudonimo di Modesta Pozzo, nasce a Venezia nel 1555, in pieno clima Rinascimentale. Ella rimase orfana presto e con l’eredità lasciata dal padre venne lasciata al monastero di Santa Marta dove viene apprezzata da tutti per il suo talento, Moderata sa ricamare, sa ripetere a memoria poesie e discorsi dopo averli ascoltati una sola volta, sa suonare il liuto e disegnare a mano libera. Ha un’ottima memoria visiva, è intelligente ed ha un buon carattere.

Si racconta che un giorno quando aveva circa otto anni sia inciampata e che i diari siano finiti nel Piave: ella li ricopiò tutti a memoria.

A nove anni venne accolta dai suoi nonni materni (Cicilia e Prospero) che la incoraggiano all’apprendimento comprandole nuovi libri sulla scienza e sulla poesia.

Venne data in sposa a Filippo De Zorzi e i due avranno quattro figli.

Muore precocemente a 37 anni, il giorno dopo aver pubblicato la sua ultima e più importante opera “Il merito delle donne”.




OPERA

L’opera più importante che Moderata Fonte scrive è “Il merito delle donne”, terminato un giorno prima di morire. In quest’opera si suppone che in un ampio giardino tipico delle ville veneziane, ci siano sei donne che parlano del loro rapporto con gli uomini liberamente e senza preoccuparsi di essere giudicate.

Durante il Rinascimento a Venezia tutte le donne erano conosciute e si dovevano atteggiare secondo il loro ruolo e il loro status fortemente scandito dalla società: vergine, nubile, fresca sposa, madre, moglie matura e vedova; era il percorso di tutte le donne che per questo venivano definite honeste. Non erano conosciute in base al lavoro che praticavano, le donne dovevano solo essere madri e mogli. In relazione alla discussione delle sei donne, tre di loro (Corinna, Leonora e Cornelia) sono a favore della libertà delle donne di non sentirsi solo mogli o madri per la società invece le altre tre (Elena, Virginia e Lucrezia) portano argomentazioni a favore della superiorità degli uomini che si riflette anche nella società.

Lo scopo di questo dialogo che dura un giorno è riflettere sulla società contemporanea e proporre una figura alternativa alla donna honesta che tenesse conto anche della professione che esercitava la donna.

Inoltre è presente una riflessione sul perché gli uomini sono sempre stati considerati superiori alle donne e quindi sono presenti i concetti di autorità, fortezza, conflitto con gli altri uomini, avidità, vizio, invidia, continua differenza di potenzialità offerta agli uomini e alle donne, il senso della famiglia e l’importanza dell’educazione affinché la società migliori.



FONTI

Libro “Donne che pensano il mondo” di Mauro Mocchi


DOMANDA

La società sognata da Corinna, Leonora e Cornelia per le donne oggi, si è avverata in tutto il mondo? Oppure è ancora presente una società controllata solo da uomini?


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